7.24.2006

Archeologia tra gli affreschi a Remedello

Remedello (Brescia) - Un viaggio attraverso l’Età del Rame circondati dagli affreschi policromi della quattrocentesca Chiesa dei Disciplini a Remedello.

All’interno della magnifica chiesa medioevale, intermente affrescata e definita a buon ragione la Cappella Sistina della Bassa Bresciana sorge, infatti, il Museo Archeologico di Remedello, costituitosi nel 1975 ad opera del gruppo di Promozione Culturale del paese.
Gli affreschi all'interno della chiesa dei Disciplini a Remedello (BS)

Dopo le numerose vicissitudini attraversate dall’ex luogo di culto- nel 1630, all’epoca della peste, è un Lazzaretto; poi è ospedale militare durante le Guerre d’Indipendenza ed all’inizio del secolo rischia persino la soppressione- nasce il Museo Archeologico, culla per la conoscenza e valorizzazione della storia e delle culture che hanno caratterizzato il territorio bresciano.

“Finalità principale del museo è la promozione della ricerca archeologica, per incrementare la conoscenza storica in senso lato, ma sopratutto per recuperare, valorizzare, catalogare, studiare e rendere accessibile ad un ampio pubblico le numerose testimonianze archeologiche sparse un po’ ovunque sul nostro territorio” – sottolinea Emilio Cernuzzi, direttore del Museo.

L’ampia collezione di materiali è posizionata lungo l’unica navata della ex chiesa dei Disciplini, interamente affrescata con ventiquattro scene cinquecentesche della vita di Cristo, opera dell’artista locale Orazio de Rossi: “i reperti sono posizionati con orientamento didattico ed in successione cronologica, in maniera da facilitare l’approccio alle età preistoriche del nostro territorio anche ai non esperti del settore ed ai ragazzi delle scuole” – sottolinea Cernuzzi –“attraverso un ricco e variegato percorso che documenta ampiamente i temi proposti in ogni vetrina grazie alle numerose didascalie che accompagnano passo per passo il visitatore”.
Gli affreschi all'interno della Chiesa dei Disciplini a Remedello (BS)

All’interno del Museo la storia della terra viene documentata da una nutrita serie di fossili di origine marina e terrestre, di varia provenienza, e da un genere di ittiofauna brasiliana di eccezionale interesse e di recente donazione. L’ evoluzione umana ripercorre, invece, le tappe dalle più remote sino a reperti di età più recenti. Lungo il percorso si succedono le diverse culture materiali, prima litiche (pietra scheggiata e pietra levigata) poi quelle dell’età dei metalli (rame, bronzo, ferro) grazie ad una serie di reperti di grande attrattiva di provenienza locale o da zone limitrofe.

Una trentina di oggetti documentano, inoltre, le attività quotidiane inerenti alla vita di una piccola comunità palafitticola della prima età del Bronzo nella zona di Remedello, insostituibili scorci di storia giunti sono a noi tramite utensili in osso, pietra, ceramica; oggetti da cucina, caccia, pesca, attrezzi utilizzati per l’allevamento, la filatura, la tessitura, ma anche per la guerra o per la celebrazione dei culti religiosi.

“Un baule ricchissimo di oggetti che ci riporta al succedersi di numerose civiltà che hanno popolato il territorio bresciano, ognuna caratterizzata da tracce inconfondibili, tracce che noi posteri abbiamo il dovere di conservare e tramandare nel tempo, poiché ricollegarsi alle radici storiche della propria realtà territoriale significa riappropriarsi di una identità storico-culturale indispensabile per capire il presente e fondare su di esso le nostre scelte future”.

Il museo archeologico rimane aperto tutti i giorni anche durante il periodo estivo. Per informazioni e visite : tel. 030.957477

Fonte Popolis.it