10.11.2006

Berlino 1936 - Montesano espone a Pietrasanta

Gian Marco Montesano
Berlino 1936
a cura di Valerio Dehò
7 dicembre 2006 – 4 febbraio 2007
Pietrasanta, Chiostro di Sant’Agostino

Gruppo ginnico, 2005

Giovani atleti intenti, ciascuno, nella propria disciplina. Corpi scultorei, flessuosi ed eleganti, vibranti di energia che si muovono sul campo di gara, pronti alla conquista del podio. Così Gian Marco Montesano ci racconta Berlino 1936, le olimpiadi rese famose da Leni Riefensthal e dal suo film, le olimpiadi che intendevano celebrare il mito della razza ariana, messo in crisi, tuttavia, dalla prestazione di Jesse Owens sui 100 metri piani.
La mostra Berlino 1936, curata da Valerio Dehò, è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pietrasanta, in collaborazione con Della Pina Artecontemporanea, dal 7 dicembre al 4 febbraio 2007 nelle sale del Chiostro di Sant’Agostino.
Attraverso venti opere di grandi dimensioni, Montesano scandisce un percorso visivo esemplare. Un inno allo sport, ma anche un inno alla gioventù dei protagonisti. La stessa gioventù, bella e vitale, ignara che di lì a poco sarebbe stata tristemente sacrificata alla Seconda Guerra Mondiale.
Le storie raccontate da Gian Marco Montesano fanno parte di un vero e proprio monumento al Novecento e Berlino nel 1936 è certamente un luogo privilegiato per cogliere particolari di un secolo che è stato definito “breve”, per mettere in risalto la quantità di eventi, spesso contradditori, che vi si sono agitati. La pittura dell’artista, originario di Torino, è un’analisi di immagini che tutti sentiamo di conoscere o riconoscere. I suoi quadri in bianco e nero – olio su tela - sono una inesauribile galleria d’immagini, quasi fotogrammi di quel “Cinema Italia” che lui ha sempre sostenuto di voler raccontare. Gian Marco Montesano è caposcuola di una pittura figurativa asciutta, che evita spesso ogni sentimentalismo o emozione legata al colore.
La sua scelta di affrontare, sia pure con ironia, le catastrofi e, nel contempo, le piccole storie che hanno illuminato il secolo appena trascorso, rifiuta ogni nostalgia, ma sa dare un senso e un valore al tempo passato. La sua creatività attinge da foto, film, giornali, da quell’immensa rappresentazione mediatica che nel ‘900 in particolare le dittature hanno così bene saputo usare per fini propagandistici.
“Nel percorso dedicato da Pietrasanta all’arte contemporanea e ai suoi linguaggi più significativi – afferma l’assessore alla cultura Daniele Spina – non poteva mancare Gian Marco Montesano. Una mostra importante, che con un approccio diretto di taglio cinematografico, rilegge una famosa pagina degli anni più cruciali del Novecento. Un saggio storico terribilmente geniale nella contrapposizione dell’ignara spensieratezza giovanile alle sofferenze e allo strazio imminente. Un monito a non dimenticare per non dover rivivere”.

Note biografiche dell’artista

Gian Marco Montesano nasce a Torino nel 1949. Studia nel Seminario Salesiano di Valdocco. Negli anni Settanta la sua predisposizione artistica lo porta prima a Bologna poi a Parigi. I suoi primi soggetti pittorici sono riproduzioni di Madonne e immagini sacre che Montesano ingrandisce e rivisita in chiave postmoderna rivestendole di significati concettuali e teorici. Dalla fine degli anni Ottanta e per tutti gli anni Novanta, Montesano viene inserito nell’ambito del cosiddetto Medialismo, la corrente di revival pittorico di matrice neopop e fumettista del quale è stato piuttosto un precursore assoluto. Un contesto da cui poi si differenzia per le tematiche affrontate, attinte dalla storia del Novecento.

Partecipa alla Biennale di Venezia ed è stato invitato per due volte alla Quadriennale di Roma. Oltre ad essere un affermato pittore, Montesano è un appassionato regista teatrale. La sua Compagnia Florian, con sede a Pescara, ha presentato spettacoli in Italia ed in Europa.

Mostra: Berlino 1936
Artista: Gian Marco Montesano
Curatore: Valerio Dehò
Date esposizione: 7 dicembre – 4 febbraio 2007
Luogo: Chiostro di Sant’Agostino, Pietrasanta
Orario: 16.00-19.00; lun. chiuso
Ingresso:libero



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