12.06.2006

La rassegna di Human Rights Nights a Parma

Cinema e diritti umani: arriva a Parma, al Cinema Edison dal 7 dicembre al 25 gennaio, Human Rights Nights, festival internazionale nato a Bologna: sei serate per riflettere sul tema del rispetto, nell’ambito del Festival dei diritti umani. L’assessore Mozzoni: “Un’occasione per informare e sensibilizzare proponendo opere cinematografiche inedite per Parma”.
Arriva a Parma Human Rights Nights, festival di cinema e arti dedicato ai diritti umani. La rassegna, inserita nell’ambito del Festival dei diritti, sarà ospitata al Cinema Edison d’Essai dal 7 dicembre al 25 gennaio: essa è promossa da Provincia di Parma, Fondazione Culturale Solares, Forum Solidarietà, Cineteca di Bologna, Comune di Bologna, Università di Bologna, Center for constitutional studies and democratic development, Johns Hopkins University Bologna.
Human Rights Nights è un festival internazionale di cinema e arti dedicato ai diritti umani: nato a Bologna nel 2001, esso presenta registi che usano la propria videocamera o cinepresa come strumento di una "resistenza visuale" per un mondo più giusto. Dopo avere dedicato il primo quinquennio a sottolineare denunce e testimonianze di abusi e atrocità, che riflettevano una preoccupante violazione dei diritti umani nel mondo, si è scelto di incentrare l'edizione 2006 sul rispetto: attraverso film, documentari, corti e libere espressioni artistiche, si è cercato di approfondire cause e contesti che negano il senso di umanità attraverso forme aberranti di avidità, insicurezza e pericolosità. L’obiettivo è quello di portare gli spettatori alla consapevolezza di poter contribuire in prima persona ad una creazione del mondo più etica e definitivamente orientata alla pace. A Parma arrivano le migliori opere dell’edizione bolognese del 2006.

Al Cinema Edison sono in programma sei serate, tre a dicembre e tre a gennaio: si va dal Venezuela al Camerun, dall’Angola alla Corea del Nord. Le proiezioni inizieranno alle 21,15, l’ingresso è offerto dalla Provincia di Parma. Per tutta la durata della rassegna saranno allestite alle Gallerie delle Colonne del Teatro Cinghio due mostre fotografiche: a dicembre Kurdistan Turco, immagini dal paese che non c’è, a cura della sezione di Fidenza di Amnesty International, e a gennaio Tutti a casa, sui senza fissa dimora a Bologna, con immagini di Armando Giorgini.
"Ci sarà la possibilità di vedere prodotti cinematografici inediti per Parma, prodotti che non hanno un canale distributivo. Credo che questo sia importante: creare informazione e sensibilizzazione, mostrando anche opere che altrimenti sarebbe difficile vedere, è uno degli obiettivi del Festival dei diritti", ha spiegato in conferenza stampa, al Cinema Edison, l’assessore provinciale alle Politiche sociali Tiziana Mozzoni. "Uno degli scopi più importanti de Human Rights Nights è proprio quello di dare visibilità a film che altrimenti non avrebbero modo di essere visti. Quelle che proporremo a Parma – ha aggiunto Isabella Malaguti della Cineteca di Bologna - sono le migliori opere selezionate nell’edizione di quest’anno, dedicata al rispetto: opere che propongono temi molto diversi tra loro, e che a nostro avviso offrono un’occasione di conoscenza e di approfondimento di cui l’immagine filmica si fa strumento".

Soddisfatta di essere riuscita a portare a Parma la rassegna anche la Fondazione Solares: "Siamo molto felici di far parte anche quest’anno del Festival dei diritti con un contributo che crediamo di qualità", ha detto il presidente Stefano Caselli, che accanto al ciclo cinematografico ("di assoluta eccellenza") ha sottolineato anche il rilievo delle mostre fotografiche che l’accompagneranno tra dicembre e gennaio.


Questi i titoli in programma:

7 dicembre 2006
ARLINGTON WEST (USA/2005) di Peter Dudar e Sally Marr (60')
83 conversazioni con soldati USA diretti o provenienti dalle zone di guerra in Iraq, con le famiglie dei militari, con veterani di guerra e con bambini. Un viaggio appassionante nei cimiteri temporanei creati sulle spiagge californiane dai veterani per la pace.
14 dicembre 2006
SISTERS IN LAW (Camerun-UK/2005) di Kim Longinotto e Florence Ajisi(104')
Ambientato a Kumba, una piccola cittadina a sud-ovest del Camerun, questo documentario segue il lavoro di due donne, Consigliera di Stato l'una e Presidente della Corte l'altra, nell'aiutare altre donne, determinate a mettere fine alle violenze che affliggono le loro vite.

21 dicembre 2006
THE OLD MAN AND JESUS, PROPHETS OF REBELLION Venezuela/2005) di Marcelo adreade Arreaza (70')
Il film segue le vite di due uomini che vivono per strada a Caracas, mostrando, attraverso di loro, il turbolento evolversi degli eventi nel Venezuela di Hugo Chavez.


11 gennaio 2007
31 m2 (Italia/2005) di Inka Slys (23')
La vita quotidiana di alcuni barboni dei paesi della ex-Unione Sovietica uniti nel minuscolo spazio di un appartamento di Mosca.

CHILDREN OF NINGRADSKY (Polonia/2004) di Hanna Pollak (35') Questo documentario esplora la crisi dei giovanissimi senza casa nella dura realtà della Russia post-Sovietica.


18 gennaio 2007
ANGOLA SAUDADE, FROM THE ONE WHO LOVES YOU (Angola/2005) di Richard Pakleppa (57') Il film cattura un momento unico nella storia dell'Angola, un paese che è appena tornato a rapportarsi con la realtà della pace dopo quasi tre decadi di sanguinaria guerra civile.

MEADOWLANDS TO HOLYLAND (Israele/2005) di Romi Kaplan (29')
Il Tshabalala Quartet del Sud Africa si reca in Israele per esplorare nuovi territori della musica e tradizioni diverse.


25 gennaio 2007
NORTH KOREA - A DAY IN THE LIFE (Corea del Nord/Paesi Bassi/2004) di Pieter Fleury (48') In questo racconto, la famiglia di Hong Sui Hui, una lavoratrice di una fabbrica tessile, ci porta con lei attraverso una giornata nel paese dell'"Amato" Capo Kim Jong II, dove la popolazione subisce una continua propaganda.

CHILDREN'S PALACE (Finlandia/2002) di Simojukka Ruippo (3') PYONG YANG ROBOGIRL (Finlandia/2001) di Simojukka Ruippo (3') Con un agile montaggio, il cineasta finlandese crea sequenze di immagini che rivelano il sistema di condizionamento ideologico dello stato totalitario.