6.30.2006

A Palagano appuntamento con la 'Sagra del Ciaccio'

Torna nel prossimo fine settimana (1-2 luglio), a Palagano, l’appuntamento dedicato al ciaccio, il prodotto tipico della cucina montanara modenese (a marchio dop), a base di farina, acqua e sale. La settima edizione della 'Sagra del Ciaccio palaganese' prevede una due giorni ricca di appuntamenti con stand gastronomici, spettacoli e concerti, concorsi e lotterie.

Ecco il programma completo della sagra.
Sabato 1 - ore 12.00: apertura della manifestazione e degli stands gastronomici con ciacci, torta di riso e patate, fritellozzo di castagne e gnocco fritto. Ore 15.30 apertura della Mostra presso il teatro Comunale. Ore 16.30 spettacolo di burattini “Giove Giove” con Luciano Pignatta presso il Teatro Comunale. Ore 19.30 cena in piazza o presso i ristoranti convenzionati Ore 20 inaugurazione della sagra con le autorità. Ore 20 Baby Dance. Ore 20.30 assegnazione premi migliore vetrina o balcone fiorito 2006; ore 21.30 musica dal vivo con l’orchestra romagnola “Claudio di Romagna”.

Domenica 2 - ore 9.00: apertura della manifestazione con stands gastronomici. Ore 10.00 e ore 15.30 appuntamenti per i bambini. Ore 17.30 gara culinaria e assegnazione miglior ciaccio. Ore 18.00 esibizione Scuola di ballo di Boccassuolo. Ore 19 banda musicale di Palagano. Ore 19.30 cena in piazza o presso i ristoranti convenzionati. Ore 22.30 estrazione della lotteria e chiusura sagra

Per informazioni contattare la Pro-loco e il Comune di Palagano (0536-961534 Cell 333-4961204, 333-3168081, email).

Fonte SASSUOLO 2000

Pietrasanta : Mostra, Il linguaggio allegorico

L’allegoria come chiave di lettura trasversale dell’esteso corpus di opere pittoriche di Mario Sironi, del suo parlare per simboli, per miti, per parabole. Un inedito approccio all’opera sironiana attraverso cinquanta dipinti, individuati tra gli anni Venti e la fine degli anni Cinquanta, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pietrasanta, a cura di Claudia Gian Ferrari con la collaborazione di Andrea Sironi. La mostra si svolgerà nelle sale del Chiostro di Sant’Agostino, da sabato 8 luglio sino al 10 settembre 2006.



L’allegoria è una figura retorica mediante la quale un termine (denotazione) si riferisce a un significato più profondo e nascosto (connotazione), ovvero un racconto di carattere simbolico o allusivo. In questi termini viene definita l’allegoria da Antonio Marchese nel Dizionario di retorica e di stilistica (1978), ed è da questa definizione che prende spunto la possibilità di costruire un nuovo percorso attraverso le opere di Mario Sironi.

Nel grande poema sironiano l’allegoria è uno strumento praticato con dovizia per narrare l’epopea dell’uomo moderno attraverso forme e parabole, leggende e mitologie dell’uomo antico, gettando così un ponte fra la contemporaneità e le radici classiche dell’umanesimo, fino a risolvere il tema o il soggetto dato senza scivolare nella retorica o nell’accademia.



Guido Ceronetti, in un breve testo dedicato a Sironi, esprime, con il suo modo tagliente, una lettura estremamente aderente: “L’istinto del Valore, combinato con quello dell’Affinità, mi spinge infallibilmente verso Sironi, questo notissimo Sconosciuto. Sempre una sua pittura, qualche suo segno grafico, mi attraversano come un dito angelico, un brivido di conoscenza ulteriore. Forse il nome stesso – duro, chiuso, a forma di solido: Mario Sironi – è già luce improvvisa, perché con lui il contatto col grande si ristabilisce, la verità eterna e mutevole della visione è toccata. Sironi non ha mai scherzato con quel che faceva, giocare gli ripugnava come se già fosse barare. Non ha figure che mentiscono, colori vogliosi di piacere all’occhio. Vissuto, morto pazzo di verità, impone un rispetto assoluto. La sua arte è distante, non familiare, fraterna solo a chi sente, a chi cerca verità per mezzo della visione”.



Accanto a “Melanconia”, tema ricorrente dell’artista, troviamo opere i cui titoli: “Solitudine”, “Lazzaro”, “La tragedia”, “Susanna e i vecchioni”, “L’aratro”, “I sette peccati capitali”, sino a “Debout les morts”, quasi un testamento morale, indicano come Sironi abbia usato abbondantemente questa struttura retorica per sviluppare di volta in volta tematiche o soggetti.



“E’ con particolare soddisfazione – afferma l’assessore alla cultura Daniele Spina – che andiamo ad ospitare un percorso di tale valore artistico dedicato ad una delle figure più rappresentative del Novecento italiano. Una mostra che consentirà di avvicinarsi all’opera di Sironi attraverso una originale, quanto accattivante, chiave di lettura, quella dell’allegoria, entrando nel poema sironiano come privilegiati spettatori”.







Mostra: Il linguaggio allegorico

Artista: Mario Sironi
Date esposizione: 8 luglio – 10 settembre 2006
Inaugurazione: 8 luglio, 18.30

Luogo: Chiostro di Sant’Agostino, Pietrasanta

Orario: 18,30 – 20,00 / 21,00 – 24,00; lun. chiuso

Ingresso: biglietto 3 euro

Catalogo: Electa











Ufficio Stampa Assessorato alla Cultura

Comune di Pietrasanta

tel. 0584/795500; fax 0584/795588

e-mail: cultura@comune.pietrasanta.lu.it

www.comune.pietrasanta.lu.it

6.29.2006

Festival internazionale del sassofono in Romagna dal 13 al 27 luglio.

Faenza è una città molto ricca culturalmente. Sono molte le esperienze artistiche che nel corso dell’intero anno l’animano e sono molti gli eventi che da qui vengono poi “esportati” anche in altri comuni della Regione. Come accade per il Festival Internazionale del Sassofono.

Un evento che anno dopo anno, edizione dopo edizione, nota dopo nota, appuntamento dopo appuntamento si appresta in questo 2006 a celebrare la sua ottava edizione. Un Festival nato e cresciuto grazie alla passione e all’amore per la musica, e in particolare per lo strumento del sassofono, di Marco Albonetti, musicista e docente di fama internazionale e direttore artistico della manifestazione.
L’appuntamento è dal 13 al 27 luglio.
Il Festival si articola in due differenti e complementari momenti. Uno per gli addetti ai lavori con un seminariointernazionale di studi sul repertorio solistico, cameristico e jazzistico del sassofono al quale parteciperanno allievi provenienti da: USA, Cina e da tutt’Italia. L’altro, invece, per tutti gli amanti della buona musica con un ciclo di ben 10 concerti, alcuni dei quali veri e propri “pezzi unici” e prima nazionali ed europee che andranno in scena a Faenza ma anche a: Russi, Riolo Terme, Tredozio e Ravenna.

Obiettivo prioritario del seminario è quello di consolidare le basi tecniche e interpretative degli allievi che si avviano alla carriera concertistica e che avranno la possibilità di ricevere gli insegnamenti di grandi maestri del sassofono come lo statunitense Griffin Campbell e il canadese Robert Bonisolo, oltre ovviamente Marco Albonetti, e suonare anche con un maestro delle percussioni come Dane Richeson. Docenti provenienti da differenze esperienze artistiche e didattiche e che quindi consentiranno agli allievi un interessante e solido confronto tra alcune delle principali scuole sassofonistiche internazionali.

Il concerto di apertura del Festival è previsto alle ore 21 di giovedì 13 luglio. Ospitati nella splendida cornice offerta dal giardino interno del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza prenderà vita l’originale appuntamento “Mozart in Jazz”, The Birth of a genius, un progetto nato per festeggiare, in un modo assolutamente insolito, l’anno mozartiano in corso. Protagonisti dell’evento in PRIMA ESECUZIONE ASSOLUTA sarà la formazione del Trip Saxophone Quartet e Rhythm Section: Fabio Pe3tti sax tenore, sax soprano e clarinetto, Achille Succi sax alto e clarinetto basso, Matteo Raggi sax tenore, Rossano Emili sax baritono e flauto, Michele Francesconi pianoforte, Paolo Ghetti contrabbasso, Stefano Paolini batteria.
Quest’anno, infatti, ricorre il 250°anno dalla nascita del grande compositore austriaco (Salisburgo 27/01/1756 – Vienna 05/12/1791) e la sfida raccolta è stata quella di trasformare alcune delle sue più celebri melodie in brani jazzistici.
In questa occasione sarà presentato anche il cd nato dal “Mozart in Jazz” The Birth of a genius.

Il giorno successivo, venerdì 14 luglio alle ore 21, ci si sposta nel giardino della rocca di Russi per una notte jazz dal titolo “First Time”. Protagonisti: Robert Bonisolo al sax tenore, Michele Francesconi al pianoforte, Dane Richeson alle percussioni.

Di ritorno al MIC di Faenza, lunedì 17 luglio alle ore 21, sarà la volta di “In Contemporanea”, con una formazione internazionale formata da musicisti di primo piano del panorama artistico mondiale: Carrie Koffman, sassofono, Tim Deighton, viola, John Sampen, sassofono, Dane Richeson, percussioni, Griffin Campbell, sassofono.

Martedì 18 luglio alle ore 21 la trecentesca Rocca di Riolo Terme sarà il palcoscenico di “Equilibri da turbare”, un concerto in due tempi che vedrà anche l’esecuzione in PRIMA EUROPEA di Godzilla Brillante! di Michael Schelle, che ha riscosso un grandissimo successo negli USA. Un itinerario musicale che, partendo dal tema di Godzilla, conduce a contaminazioni tra il jazz, il contemporaneo e la tradizione klezmer. Interpreti saranno: Griffin Campbell ai sassofoni, Giorgio Babbini ai clarinetti, Michele Francesconi al pianoforte, Paolo Ghetti al contrabbasso e Dane Richeson alle percussioni.

Sempre nella Rocca di Riolo Terme, mercoledì 19 luglio alle ore 21.00, la ribalta sarà tutta per la International Saxophone Orchestra: i giovani sassofonisti, allievi del festival e di provenienza internazionale, si esibiscono in un concerto in formazione cameristica e in combo (con sezione ritmica), proponendo musiche in stile classico, jazz ed etnico.
Appuntamento che replicherà anche il giorno seguente, giovedì 20 luglio alle ore 21 al Circolo Dopolavoro Ferroviario di Faenza. Nel corso di questa serata verranno consegnate le borse di studio intitolate a Enrico De Giovanni e create con il contributo di Confcooperative, Gemos, Fondazione Banca del Monte-Banca di Romagna, Caviro. Sarà inoltre assegnato il premio “Fausto Dal Pozzo”, offerto dalla ceramista Carla Lega, mentre l’artista Muky donerà a tutti gli allievi un’opera in ceramica.

Sabato 22 Luglio alle ore 21.00 a Tredozio, Palazzo Fantini, si terrà in PRIMA NAZIONALE un concerto sulle musiche e la vita di Astor Piazzolla. “The Four Seasons of Buenos Aires” nasce dall’arrangiamento delle 4 stagioni di Piazzolla curato da Marco Albonetti: un progetto che fonde musica, immagini e suggestioni sul musicista e sulla sua vita. Assieme ad Albonetti sul palco ci saranno anche i Tangoseis, esperti esecutori del repertorio di Astor Piazzolla e band che accompagna da tempo Milva in nelle sue tournèe internazionali. La produzione, realizzata grazie al Comune di Tredozio, debutterà ad ottobre negli USA.

Domenica 23 luglio 2006 alle ore 21.00, sempre a Tredozio Palazzo Fantini, un altro concerto della International Saxophone Orchestra.

A Ravenna, invece, in piazza San Francesco, mercoledì 26 luglio alle ore 21, spazio al “Four for Saxophone Quartet”, un quartetto di giovani sassofonisti emergenti che si dedicano a un repertorio che spazia nei più diversi stili musicali. Spettacolo che replicherà anche il giorno successivo, giovedì 27 luglio alle ore 21, a Russi nei giardini della Rocca, a conclusione dell’edizione 2006 del Festival.


Per informazioni: tel. 333- 5921089
L’ingresso a tutti i concerti è GRATUITO

Fonte www.romagnanotte.com

Mostra "Violata Pax" di Nall a Pietrasanta

Si terrà fino al 3 settembre a Pietrasanta in Piazza Duomo e Chiesa di Sant'Agostino la mostra "Violata Pax" di Nall, un progetto culturale del tutto innovativo per Pietrasanta, ispirato ad un tema forte e così prepotentemente attuale, quello della pace ferita.

Violata Pax è una vera e propria rappresentazione della via crucis dell'umanità, calata nelle
suggestive atmosfere della Chiesa di Sant'Agostino e di Piazza Duomo. Un cammino di
consapevolezza e di speranza con il quale l'artista americano Nall ha voluto unire
Assisi, culla dell'arte medievale, e Pietrasanta, centro di scultura contemporanea.

Un'iniziativa promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Pietrasanta con l'alto patronato di Sua Altezza Principe Alberto II di Monaco, il patrocinio della
Fondazione Festival Pucciniano progetto Scolpire l'Opera e la collaborazione dell'associazione Artigianart Pietrasanta.
Spetterà a Pietrasanta consacrare definitivamente il progetto con un allestimento unico nel suo genere.
Nella chiesa di Sant'Agostino troverà spazio una presentazione 'liturgica'. L'artista ha ideato sei opere pittoriche da applicare su altrettanti altari, a guisa di pale d'altare, con soggetti vari: fiori variopinti, spirali avvolgenti di foglie e frutta che si fondono a pezzi di
giocattolo. Al centro, davanti all'altare maggiore, sarà posta una grande croce alta quasi tre metri, composta da coloratissime tessere di mosaico, pezzi di vetro e
specchio, legno, pittura, oggetti tratti dalla vita quotidiana. Ogni altare recherà un'installazione di candele, oggetti, frammenti, stoffe.
Al centro del pavimento della Chiesa, a completamento del più tradizionale arredo liturgico, sarà steso un lungo tappeto (formato da quattro tappeti di 3,5x3,5 metri, posti uno di seguito all'altro) che condurrà il visitatore dal portale d'ingresso fino all'altare centrale. All'esterno, la facciata della Chiesa, divisa in tre ampie arcate cieche sormontate da una teoria di altre piccole arcate, ospiterà, in ognuna di esse, pannelli sul tema della pace ferita.

Nella Piazza del Duomo, sarà collocata una monumentale Cornice in bronzo (6x4 metri), all'interno della quale sarà possibile sedersi e riposarsi in un gioco di
suggestive visioni. Ad essa si affiancherà, come ad Assisi, la Colomba Ferita, alta tre metri, in bronzo, e diversi blocchi di marmo bianco di Carrara, collocati al
centro della piazza e costellati da decine di colombe in bronzo.

L'evento sarà corredato dalla pubblicazione Violata Pax, un libro documentario che racconta, attraverso le immagini realizzate da Mario Mulas, le diverse fasi del progetto. Testo critico di Vittorio Sgarbi.

Il singolare allestimento è curato dell'architetto Alberto Bartalini che, ispirandosi alla vocazione di "viaggiatore" propria di San Francesco, ha progettato un percorso espositivo in tre luoghi fisicamente lontani, ma collegati in una sorta di pellegrinaggio. Supporto logistico e coordinamento della Galleria d'Arte Barbara
Paci di Pietrasanta.

Violata Pax proseguirà il suo cammino al Museum of Art di Mobile - Alabama, dal 3 agosto al 24 settembre 2006, mentre a Menton, in Francia, al Museo di Belle Arti
"Palais Carnoles" in un'esposizione dedicata a Nall, saranno esposti alcuni lavori del progetto, dal 12 maggio al 20 agosto 2006

Presente nelle collezioni di Musei e Fondazioni sia europee che americane, la consacrazione al grande pubblico italiano di Nall avviene nel 2005, quando il prestigioso
Festival Puccini di Torre del Lago gli commissiona le scenografie per l'opera pucciniana "La Fanciulla del West".
Parallelamente, sempre nell'estate 2005, la Fondazione Festival della Versiliana di Marina di Pietrasanta, ospita una sua retrospettiva pubblica nella storica cornice dannunziana della Villa La Versiliana.

Orario chiesa 8,30 - 20,00 / 21,00 - 24,00; lunedì chiuso
Ingresso libero

Per maggiori informazioni telefonare allo 0584 795500, fax 0584 795588
Comune di Pietrasanta
cultura@comune.pietrasanta.lu.it

PER IL FESTIVAL DEI DUE MONDI A SPOLETO ANCHE IL DUPLICE UNIVERSO DI MORENO BONDI

Sono attese circa 20 opere di Moreno Bondi, venerdì 30 giugno (ore 17.00, sino al 20 luglio) a Spoleto presso l’ottocentesco Palazzo Caserma Minervio (Via dell’Anfiteatro 21) per l’ evento organizzato dall’Accademia Internazionale Sant’Agostino e dall’Agenzia Industrie Difesa (con la partecipazione del Comune di Spoleto, l’adesione del Presidente della Repubblica, Senato della Repubblica, Presidenza del Consiglio dei Ministri e Ministero dei Beni Culturali), in occasione dell’inaugurazione del 49 ° Festival dei Due Mondi.

La mostra di Moreno Bondi (nel contesto della manifestazione Artisti a Confronto -serie di personali dedicate a diverse tecniche espressive) è collaterale alla grande kermesse che trasformerà per un mese la cittadina umbra in una multiforme fucina della cultura, pronta a accordare tradizione e sperimentazione nei suoi luoghi più suggestivi: il Teatro Romano, la Piazza del Duomo, la Rocca Albornoziana. Fra questi saranno aperti gli ampi saloni del Palazzo dell’Agenzia Industrie Difesa (già Caserma Minervio), il quale comprende un vasto complesso conventuale risalente al 1254 (il Monastero della Madonna della Stella del XIII sec., con il chiostro del XV-XVI sec. ed affreschi del XVI sec.), cui è annesso il grandioso Anfiteatro Romano (II secolo), che per vastità (115 x 85 metri), ricchezza e varietà dei beni culturali costituisce un vero e proprio gioiello.

Il Festival dei Due Mondi con i suoi gli eventi di musica, danza, teatro, lirica, cinema, prosa, fotografia, pittura, scultura, rappresenta un’inimitabile fusione di tali espressioni con gli spazi urbani; il paesaggio, il tessuto sociale. La qualità e la diversità delle manifestazioni, nonché la capacità di riportare le arti ad un linguaggio collettivo e contemporaneo sono il motivo del grande successo internazionale riscosso dal 1958 ad oggi.

In sintonia con tale indirizzo si collocano le opere di Moreno Bondi: risultate da un equilibrio dinamico fra tradizione ed innovazione (apprezzate per la capacità di unire bellezza e maestria tecnica alla sollecitazione intellettuale), derivano da due mondi -pittura e scultura- appartenenti entrambi alla formazione ed all’esperienza dell’ artista toscano.

Le sue imponenti tele di lino, modernissime, dipinte ad olio secondo la tecnica di Caravaggio (del quale è noto esperto, anche in quanto Docente Titolare della Cattedra di tecniche pittoriche presso l’Accademia di Bella Arti a Roma) sono spesso impreziosite dall’inserimento di sculture in Statuario di Carrara, da lui eseguite.

Gli universi eterogeni del marmo e della tela (che richiedono materiali, abilità e competenze dissimili) si uniscono in queste opere che rivisitano con mente attuale il concetto della meraviglia barocca: “Il connubio delle due arti, per noi inedito, –spiega Moreno Bondi- concettualmente appartiene alla grande eredità del Barocco, il quale le univa in maniera spregiudicata: Nelle Chiese seicentesche i marmi berniniani incorniciano le grandi pale d’altare con ali ed angeli che irrompono sul quadro, fondendosi in un continuo rimando fra pittura e scultura.”

Dunque, per rivelare un’arte che, confrontandosi con il passato, vive nella modernità e si sviluppa fra il marmo e la tela, non poteva esserci un palcoscenico migliore del Festival dei Due Mondi a Spoleto.